La sezione Triathlon di Sportactionci sta regalando un 2022 pieno di emozioni!

Dopo la partecipazione di Paolo all’IronMan di Lanzarote, la più grande soddisfazione arriva da Bonsi Giuseppe il primo giunto sulla finish line in Passo Paradiso a 2.600 mt nella Stonebrixiaman.

La nostra passione ci spinge a nuove sfide ogni giorno ma sempre con il cuore ed il sorriso!

DALLA TASTIERA DI BEPPE BONSI

Rispondo a voi solo ora, per ultimi, non per importanza (anzi) ma perchè di cose vostre da leggere ne ho avute molte e da dirvi ne avrei altrettante.

Sto bene, non ho dolori, ho ancora tutte le unghie dei piedi, domani andrò a lavorare, il cuore è pieno di gioia e la testa ricca di pensieri.

Vi sento tutti responsabili per quanto è successo!

Ragazzi mi avete apparecchiato la tavola, mi sono solo dovuto sedere e mangiare. Certo la fame era molta e mi sono dato da fare ma voi cosa avete fatto? Chi virtualmente, chi all’alba, chi tutto il giorno, chi da mesi cammina, pedala e nuota al mio fianco.

Esco dall’acqua e boia chi molla c’è già una nutrita rappresentanza sportaction a scaldare i motori. Pazzesco.

La valcamonica fila via liscia riprendendomi dal nuoto e godendo un sacco quando ritrovo a boario il Betty e a Pianborno il gruppo Franz al gran completo!

A Edolo supero il secondo. Teo mi dice “gestione, ne hai ancora uno ma gestisciti”.

Sulla salita al mortirolo, trivigno, mi supera al doppio della velocità un tedesco/polacco. Giorgio mi affianca e dice “sta salendo come te, non pensarci”

Arrivo all’attacco del Gavia abbastanza in crisi mistica. Trovo il doping morale. Paolo, Laura, Fede, Teo, Giorgio che mi idratano, mi dicono due parole, mi fanno ripartire.

Riparto. Nel tratto del bosco supero il secondo che saliva ondeggiando. A 4 km dalla cima trovo il primo che affiancandolo mi dice “kaput”.

Giungo alla tanto desiderata galleria del Gavia e a sorpresa ricevo la seconda dose di doping: la parola secondo il Tita “caro Giuseppe, a breve usciremo dalla galleria, troverai il cartello -2km. Non farti trarre in inganno dal penultimo km, rallenta e gestisci. L’ultimo km spiana”. Così diceva e così è stato.

In t2 il bagno di folla della piazza di ponte valeva da solo il prezzo del biglietto. Che storia, la prima bici sulla rastrelliera!

Teo mi dà un’occhiata delle sue come per dire “fà mia casade”. Parto con Davide (straordinario. Poco più che ventenne. Grazie a lui ho iniziato a ripensare che lo sport amatoriale ha ancora delle sane speranze per il futuro).
Mi accompagna in tutta la gara senza lesinare parole ed assistenza. Non ho trasportato un grammo di attrezzatura. Ci siamo fatti tutta la frazione chiacchierando.

Sul percorso sempre e comunque gli inesauribili Peggo, Fede, Teo, Giorgio. Contro la sveglia all’alba, contro il caldo, contro le ore di gara e assistenza (addirittura mi dicono contro le vertigini).

Poco dopo superato il tonale siamo a -7.5km dal paradiso. Ci siamo. Davide riceve una telefonata da Matteo “il tedesco è partito, avete circa 8 minuti”

Bene, da lì ammetto che non abbiamo più parlato molto. 6,5 km li abbiamo fatti a testa bassa e impostando anche un bel ritmo (se inizi a sentire profumo di qualcosa di assurdo che potrebbe succedere è pazzesco quanta energia trovi ancora il nostro corpo).

L’ultimo km, poco prima di scollinare con vista paradiso, ti puoi girare e osservare la vallata che hai appena risalito. Non c’era nessuno. Non c’era nemmeno il tedesco. Solo Davide.
Li ci siamo fermati, abbiamo alzato la testa, ci siamo guardati e abbiamo pianto. È fatta.

Sulla finish Line non so che dire, ho ricordi non lucidi. Una passerella che ti porta in paradiso nelle braccia dei tuoi angeli custodi per quel giorno.

Grazie di cuore

Beppe Bonsi